mercoledì 19 settembre 2012

Trasfusione di sangue sbagliata: muore cardiopatico

Un errore gravissimo che è costato la vita a un malato cardiopatico. È accaduto all’ospedale Careggi di Firenze dove è stata fatta una trasfusione alla persona sbagliata: qui era ricoverato un paziente, di 60 anni, gravemente cardiopatico le cui condizione erano già gravi. Per cause ancora da chiarire però è stato sottoposto a una trasfusione di sangue che era in realtà destinata a un altro paziente con problemi vascolari, anch’egli ricoverato: non solo la procedura era quella errata, ma il gruppo sanguigno era diverso, cosa che ha causato uno choc allergico che ha portato alla morte del paziente in pochi giorni.

La vicenda, riportata da la Repubblica, ha lasciato in lacrime i parenti dell’uomo, già gravemente malato, ma ha profondamente scosso il Careggi, già colpito nel 2007 da un gravissimo caso di malasanità, quando vennero trapiantati degli organi prelevati da un malato di Hiv.
L’ospedale ha aperto un’inchiesta interna per capire come sia stato possibile commettere un tale scambio di persone.
Il paziente era affetto da gravi patologie al cuore ed era stato ricoverato in gravi condizioni tanto che i medici non avevano dato molte speranze. Due settimane fa però un’equipe addetta alle trasfusioni si è diretta verso il suo letto e ha dato il via alla procedura che in realtà era destinata a un altro malato con problemi vascolari, sempre ricoverato al reparto del dipartimento del cuore e dei vasi di Careggi.
Il vero dramma è avvenuto non solo per una trasfusione non necessaria, ma anche per il gruppo sanguigno iniettato, diverso da quello del paziente: la cosa ha causato una specie di reazione allergica che ha condotto il paziente, di 60 anni, alla morte nel giro di pochi giorni.
Una trasfusione con sangue diverso dal proprio gruppo sanguigno è pericolosa e a rischio della vita anche per una persona sana, ancor di più se effettuata su un malato già in gravi condizioni.
Al momento non risultano relazioni inviate alla Procura dal parte dell’ospedale che ha avviato un’indagine interna per capire come sia stato possibile scambiare l’identità di un malato, condannandolo così a morte.

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