giovedì 5 gennaio 2012

Scoperto il gene associato alla sordità in vecchiaia

Una ricerca americana ha individuato un gene il cui funzionamento appare legato all'insorgenza della sordità in vecchiaia. Si tratta di FGF20, un gene la cui rimozione su modello murino ha determinato la perdita completa dell'udito degli animali.
La ricerca, pubblicata su Plos Biology dagli scienziati della Washington University School of Medicine, apre la via a nuovi tipi di trattamenti che siano in grado di prevenire la perdita dell'udito negli anziani oltre i 60 anni di età. Nel corso delle analisi, i ricercatori hanno scoperto che due terzi delle cellule ciliate esterne, ovvero le cellule dell'orecchio interno che sottendono all'amplificazione dei suoni, erano scomparse, il che aveva prodotto inevitabilmente un danno all'udito.
Il gene in questione è legato alla crescita dei fibroblasti, cellule fondamentali per lo sviluppo del tessuto e la cura delle ferite negli embrioni Al contrario di quelle esterne, le cellule ciliate interne – che servono a trasmettere elettricamente i suoni amplificati al cervello - non accusavano alcun danno. L'autore dello studio Sung-Ho Huh spiega: “è la prima evidenza che mostra come le cellule ciliate interne ed esterne si sviluppino indipendentemente le une dalle altre. Questo è importante perché la maggior parte dei casi di sordità legati alla vecchiaia è dovuta alla perdita di cellule ciliate esterne. Il passo successivo sarà vedere se la sordità dell'uomo è associata a mutazioni dello stesso gene".

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