C'è chi non si "sveglia" prima della tazzina fatidica di caffè, gustata a casa o al bar. Qualcuno si è pure comprato la macchinetta per fare l'espresso come al bar, tanto è amante del caffè bevuto di prima mattina. Milioni di italiani accompagnano poi la prima tazzina di caffè, per "darsi la carica" ma soprattutto per "svegliarsi", alla prima sigaretta, un'abitudine certamente discutibile ma che per alcuni è anche l'unico passepartout per correre al bagno. Ma ecco che una ricerca scientifica attacca il caffè come "starter" irrinunciabile della giornata dato che, secondo uno studio inglese della University of East London, la "prima tazzina" avrebbe solamente un effetto "psicologico". I ricercatori inglesi, hanno infatti fatto un piccolo esperimento su 88 volontari tra i 18 e i 47 anni, tutti estimatori dichiarati del caffè soliti bere almeno due tazze al giorno della preziosa bevanda. Lo studio, pubblicato sulla rivista Appetite, ha visto sostituire ai volontari il solito caffè "con caffeina" con quello "decaffeinato", ovviamente a loro insaputa. I risultati sono sbalorditivi: coloro che bevevano il caffè decaffeinato avevano lo stesso effetto "di carica" di quelli che gustavano il caffè "classico", anzi in alcuni casi erano più "su di giri" dei colleghi d'esperimento. I risultati suggeriscono ai ricercatori non tanto che la caffeina non sia più una sostanza "stimolante" ma che, in qualche modo, la mente "anticipi" l'effetto della caffeina anche quando non c'è. La prima tazzina per dare un senso alla giornata sarebbe quindi un effetto "placebo", ma che non smitizzerebbe gli effetti del caffè ma anzi ne rafforzerebbe la "leggenda" e il "ricordo" nella mente inconscia. Alcuni, leggendo la notizia si chiedono però quale caffè abbiano bevuto gli inglesi perché, come qualsiasi estimatore della polvere marrone sa, c'è caffè e caffè, miscela e miscela, tazzina e tazzina. Ma anche mano e mano, e barista e barista.
Jessica Montani
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