ROMA - Non è solo una sensazione: cioccolato e cibi grassi attenuano la tristezza. È noto che esiste una stretta relazione tra stato emotivo e cibo, tanto che si preferisce un cioccolatino a una mela se si è stressati e oberati di lavoro. Non a caso alcuni alimenti si sono guadagnati il nomignolo di 'comfort food'. Ma ora un team di ricercatori belgi ha dimostrato l'effetto di questi cibi, 'fotografandò i cambiamenti indotti nel cervello di un gruppo di persone sane (e non obese) in preda alla tristezza. Il gruppo di Lukas Van Oudenhove dell'Università di Lovanio ha scoperto che la somministrazione di una soluzione grassa nello stomaco ha attenuato le risposte delle cellule nervose alle emozioni tristi. Questi dati, spiegano i ricercatori sul 'Journal of Clinical Investigation', hanno chiare implicazioni per una vasta gamma di problemi, tra cui l'obesità, i disturbi alimentari ma anche la depressione. E, come hanno notato Giovanni Cizza e Kristina Rother dell'Istituto Nazionale Diabete e Malattie Digestive dei Nih (National Institutes of Health) di Bethesda in un commento, questi dati mostrano che davvero siamo ciò che mangiamo
venerdì 29 luglio 2011
SESSO NEL SONNO, PRIMO CASO DOCUMENTATO A TORINO
TORINO - Lo hanno registrato e documentato per la prima volta al mondo. Si tratta di un caso di sleepsex spontaneo. Al Night Hospital al Centro di Medicina del Sonno dell'ospedale Molinette di Torino una donna piemontese di 61 anni si è masturbata per alcuni minuti durante un ricovero, senza poi ricordare nulla. L'episodio viene descritto in uno studio appena pubblicato su 'Sleep Medicine', che ha per oggetto la prima registrazione di un evento parasonnico di tipo sleepsex spontaneo in un soggetto con associato un disturbo del comportamento nel sonno Rem. Nel corso dell'esame è stato registrato un episodio di masturbazione della durata di alcuni minuti, durante il quale era presente un tracciato elettroencefalografico di sonno non-Rem di tipo profondo diffuso, associato ad attività elettrica corticale più rapida localizzata in alcune aree cerebrali. Al momento del risveglio, indotto dal personale, la paziente ricordava nulla. La fortuita registrazione dell'evento, spiegano i ricercatori in una nota, ha consentito da un lato di attribuire con certezza la genesi del disturbo al periodo di sonno non-Rem, dall'altro di confermare la condizione di funzionamento 'dissociatò di alcune aree cerebrali. In pratica, alcune aree sarebbero in condizioni di veglia almeno parziale e altre in sonno profondo durante gli episodi parasonnici, un dato già evidenziato in letteratura. Si tratta di un disturbo che è motivo di profondo disagio, personale e nei confronti del partner, che viene raramente riferito al medico. Insomma, secondo i ricercatori si tratta di un problema sotto diagnosticato e non trattato.
Ma che cos'è lo sleepsex? Colpisce dallo 0,5 al 2% della popolazione, ed è un disturbo caratterizzato dalla messa in atto, durante il sonno, di attività motoria sessualmente orientata: sospiri, movimenti ritmici del bacino, masturbazione fino ad atti sessuali completi. «Quando non secondario ad altri disturbi del sonno, è incluso tra le parasonnie (eventi fisici o esperienze che avvengono durante il sonno) non-Rem (sonno durante il quale non sono presenti i movimenti oculari rapidi), alla stregua del sonnambulismo e degli arousal confusionali, in contrapposizione alle parasonnie Rem (che avvengono durante il sonno con movimenti oculari rapidi), quali ad esempio il disturbo del comportamento in sonno Rem (Rbd)». In soggetti con disturbo parasonnico (10-15% della popolazione con età inferiore ai 15 anni e 2-4% della popolazione adulta) possono essere messi in atto comportamenti che appartengono alla sfera dei tre principali settori, usualmente confinati al periodo della veglia, cioè alimentazione, aggressività e sessualità.
Durante la veglia, insomma, in presenza di coscienza e volontà, questi istinti sono incanalati dalla ragione in un contesto socialmente compatibile, mentre nel corso del sonno sono abitualmente silenti. Sul piano neurofisiologico, nel corso dell'evento parasonnico si osserva un parziale risveglio delle aree cerebrali deputate al controllo motorio, che risultano in quel momento svincolate da quelle di controllo logico-razionale (addormentate), e sarebbero quindi in grado di mettere in atto il contenuto mentale/emozionale appetitivo. Proprio per questo simili eventi sono tipicamente coperti da amnesia. Il paziente non è quindi consapevole dell'accaduto fino a che non viene informato da chi dorme con lui. Ecco che la peculiarità del comportamento può essere fonte non soltanto di profondo disagio emozionale e discordia in ambito familiare, ma può anche comportare conseguenze forensi nel caso di coinvolgimento di persone non consenzienti. Gli eventi parasonnici «sono difficilmente documentabili in corso di registrazione videopolisonnografica in laboratorio, probabilmente in ragione dell'estraneità del setting: ambiente, telecamere, elettrodi di registrazione. Tanto che lo sleepsex è stato precedentemente documentato in laboratorio in una sola occasione (presso il Centro di Medicina del Sonno dell'Università di Toronto - Ontario), ma era stato indotto dalla stimolazione sessuale da parte della partner del paziente, che si è svegliato rapidamente.
Ma che cos'è lo sleepsex? Colpisce dallo 0,5 al 2% della popolazione, ed è un disturbo caratterizzato dalla messa in atto, durante il sonno, di attività motoria sessualmente orientata: sospiri, movimenti ritmici del bacino, masturbazione fino ad atti sessuali completi. «Quando non secondario ad altri disturbi del sonno, è incluso tra le parasonnie (eventi fisici o esperienze che avvengono durante il sonno) non-Rem (sonno durante il quale non sono presenti i movimenti oculari rapidi), alla stregua del sonnambulismo e degli arousal confusionali, in contrapposizione alle parasonnie Rem (che avvengono durante il sonno con movimenti oculari rapidi), quali ad esempio il disturbo del comportamento in sonno Rem (Rbd)». In soggetti con disturbo parasonnico (10-15% della popolazione con età inferiore ai 15 anni e 2-4% della popolazione adulta) possono essere messi in atto comportamenti che appartengono alla sfera dei tre principali settori, usualmente confinati al periodo della veglia, cioè alimentazione, aggressività e sessualità.
Durante la veglia, insomma, in presenza di coscienza e volontà, questi istinti sono incanalati dalla ragione in un contesto socialmente compatibile, mentre nel corso del sonno sono abitualmente silenti. Sul piano neurofisiologico, nel corso dell'evento parasonnico si osserva un parziale risveglio delle aree cerebrali deputate al controllo motorio, che risultano in quel momento svincolate da quelle di controllo logico-razionale (addormentate), e sarebbero quindi in grado di mettere in atto il contenuto mentale/emozionale appetitivo. Proprio per questo simili eventi sono tipicamente coperti da amnesia. Il paziente non è quindi consapevole dell'accaduto fino a che non viene informato da chi dorme con lui. Ecco che la peculiarità del comportamento può essere fonte non soltanto di profondo disagio emozionale e discordia in ambito familiare, ma può anche comportare conseguenze forensi nel caso di coinvolgimento di persone non consenzienti. Gli eventi parasonnici «sono difficilmente documentabili in corso di registrazione videopolisonnografica in laboratorio, probabilmente in ragione dell'estraneità del setting: ambiente, telecamere, elettrodi di registrazione. Tanto che lo sleepsex è stato precedentemente documentato in laboratorio in una sola occasione (presso il Centro di Medicina del Sonno dell'Università di Toronto - Ontario), ma era stato indotto dalla stimolazione sessuale da parte della partner del paziente, che si è svegliato rapidamente.
Marche: approvata in tempi record legge di riordino del Servizio sanitario
La V Commissione, Sanità Servizi sociali, della Regione Marche ha approvato ieri in tempi record la proposta di legge di riordino del Sistema sanitario regionale, la legge più importante del settore di questa legislatura. “Credo – ha detto il Presidente della Commissione Francesco Comi – che in un momento così difficile, in cui a rischio è la sopravvivenza del sistema pubblico sanitario, la politica e il Consiglio regionale, dovessero dare un segnale chiaro e netto di tempestività e rigore.” La legge, che è stata approvata a maggioranza con i voti contrari dell’opposizione, giungerà martedì, dopo solo una settimana dalla presentazione , in Aula per l’approvazione definitiva. Le modifiche più importanti riguardano una radicale semplificazione dell’apparto burocratico amministrativo dell’ASUR. Le Zone dalle attuali 13 diventano 5 e coincidono con i confini delle cinque Province marchigiane, ad eccezione dei Comuni di Pergola, Cingoli e Apiro, che saranno in Ancona, e Amandala ad Ascoli Piceno. In questo modo dagli attuali tredici Direttori si passerà a soli cinque, individuati dalla Giunta regionale su proposta del Direttore dell’ASUR. La setssa cosa avverrà per il numero della sedi, che gradualmente passeranno a 5 anch’esse. Viene anche ridotto il numero dei Distretti e degli Ambiti che coincideranno territorialmente e passeranno dagli attuali 23 a 13. I Distretti, le cui prerogative aumenteranno, saranno i titolari dell’integrazione socio-sanitaria. Gli Ambiti (la cui disciplina di dettaglio sarà oggetto di apposita e imminente legge) rimarranno i luoghi della programmazione delle politiche sociali. Un’ulteriore significativa semplificazione riguarda i Dipartimenti che avranno dimensione di Area vasta e non più di Zona. Saranno introdotti luoghi di consultazione e confronto con i territori attraverso la Conferenza dei Sindaci di Distretto e la Conferenza Socio Sanitaria di Area Vasta.
“Questa coraggiosa semplificazione – ha detto Comi – non poteva essere ulteriormente attardata. Essa libererà risorse utili da dedicare al personale e alle prestazioni socio sanitarie. Lunedì 25 incontreremo le organizzazioni sindacali che da tempo sollecitavano questa riorganizzazione”. La legge di riordino consentirà ora di approvare, entro settembre, il nuovo Piano Socio Sanitario con una architettura costituzionale semplificata e quindi con più risorse da destinare ai servizi.
“Questa coraggiosa semplificazione – ha detto Comi – non poteva essere ulteriormente attardata. Essa libererà risorse utili da dedicare al personale e alle prestazioni socio sanitarie. Lunedì 25 incontreremo le organizzazioni sindacali che da tempo sollecitavano questa riorganizzazione”. La legge di riordino consentirà ora di approvare, entro settembre, il nuovo Piano Socio Sanitario con una architettura costituzionale semplificata e quindi con più risorse da destinare ai servizi.
“Sos Ticket”: nasce sportello informativo di Cittadinanzattiva
Uno sportello che cercherà di venire incontro ai dubbi dei pazienti in difficoltà: è questo in sintesi “Sos Ticket”, progetto che ha preso il via ieri su iniziativa di Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato. Tante le situazioni in cui lo sportello cercherà di fornire delle risposte: difficoltà di accesso alle strutture, richieste diverse di Asl in Asl, incertezze degli operatori, cittadini lasciati da soli di fronte a informazioni frammentarie.
Obiettivo del servizio sarà anche quello di dare vita a un monitoraggio costante sull’applicazione dei ticket nelle regioni, grazie alle segnalazioni dei cittadini e alla verifica degli operatori dei Pit (Progetti integrati di tutela) sul territorio e dei volontari delle sedi del Tribunale per i diritti del malato.
Per contattare lo sportello è sufficiente inviare una email a sosticket@cittadinanzattiva.it o inviare un fax allo 0636718333. Inoltre, sui siti www.cittadinanzattiva.it e www.tribunaledirittimalato.it sono disponibili informazioni dettagliate sulle decisioni prese al livello regionale sulla introduzione dei ticket prevista dalla recente manovra finanziaria, a partire dai tetti massimi stabiliti
Obiettivo del servizio sarà anche quello di dare vita a un monitoraggio costante sull’applicazione dei ticket nelle regioni, grazie alle segnalazioni dei cittadini e alla verifica degli operatori dei Pit (Progetti integrati di tutela) sul territorio e dei volontari delle sedi del Tribunale per i diritti del malato.
Per contattare lo sportello è sufficiente inviare una email a sosticket@cittadinanzattiva.it o inviare un fax allo 0636718333. Inoltre, sui siti www.cittadinanzattiva.it e www.tribunaledirittimalato.it sono disponibili informazioni dettagliate sulle decisioni prese al livello regionale sulla introduzione dei ticket prevista dalla recente manovra finanziaria, a partire dai tetti massimi stabiliti
VIDEOCHAT CON LA SILVESTRO! "COMUNICATO ipasvi"
Domani - venerdì 29 luglio - dalle ore 21 alle ore 21,30 prima videochat con la Presidente dell'Ipasvi
La presidente della Federazione nazionale Collegi Ipasvi, Annalisa Silvestro, colloquierà in diretta con gli infermieri attraverso la videochat del nuovo portale www.ipasvi.it. Un modo nuovo e immediato per fare il punto, periodicamente, sui problemi e le prospettive della professione.
La partecipazione alla videochat è riservata agli infermieri registrati al portale.
La Presidente dell'Ipasvi risponderà in diretta alle domande più ricorrenti che verranno proposte.
Puoi già proporre le tue domande cliccando sul tasto
La presidente della Federazione nazionale Collegi Ipasvi, Annalisa Silvestro, colloquierà in diretta con gli infermieri attraverso la videochat del nuovo portale www.ipasvi.it. Un modo nuovo e immediato per fare il punto, periodicamente, sui problemi e le prospettive della professione.
La partecipazione alla videochat è riservata agli infermieri registrati al portale.
La Presidente dell'Ipasvi risponderà in diretta alle domande più ricorrenti che verranno proposte.
Puoi già proporre le tue domande cliccando sul tasto
Ma sarà possibile intervenire anche la sera stessa della videochat, in tempo reale, compilando un form che sarà disponibile a trasmissione iniziata.
Vi aspettiamo numerosi!
Napoli. Ordine dei medici: “Violenza negli ospedali deve finire”
A seguito della vicenda che ha visto protagonista in negativo un ubriaco che all’ospedale Cardarelli ha aggredito la scorsa notte infermieri, medici e vigilanti, il presidente dell’Ordine, Gabriele Peperoni, è intervenuto per lanciare un monito: “Il tempo delle parole è finito. I bollettini di guerra a base di pestaggi e minacce nelle strutture ospedaliere napoletane sono una stagione nera che deve finire”. 26 LUG - Dopo l’ultima notte di ordinaria violenza all’ospedale Cardarelli, che ha visto un ubriaco malmenare infermieri, medici e vigilanti, Gabriele Peperoni, presidente dell’Ordine dei Medici di Napoli, è intervenuto sulla vicenda con toni durissimi: “Il tempo delle parole è finito. Anni con bollettini da guerra, a base di pestaggi e minacce nelle strutture ospedaliere napoletane, non sono bastati a convincere gli organi preposti alla sicurezza dei cittadini ad allestire presidi di contrasto efficaci ad un fenomeno che, probabilmente alimentato da senso di impunità, dilaga ormai a macchia d’olio”.
Il problema sollevato da Peperoni, non è però solo l’uso della violenza che getta nello sconforto, oltre che nell’indignazione gli operatori sanità, ma anche “l’effetto collaterale più inaccettabile, cioè il grave pregiudizio alla funzionalità dei servizi e delle prestazioni e quindi alla salute del cittadino”. “I feriti del Cardarelli saranno rimpiazzati a fatica: cosa sarebbe successo in un ospedale minore, privato dei suoi operatori, di fronte ad un codice rosso? L’inerzia omissiva di fronte alla violenza – ha concluso amaramente il presidente dei medici partenopei - sta producendo danni gravissimi. Una stagione nera che deve finire”.
Fonte originale
Il problema sollevato da Peperoni, non è però solo l’uso della violenza che getta nello sconforto, oltre che nell’indignazione gli operatori sanità, ma anche “l’effetto collaterale più inaccettabile, cioè il grave pregiudizio alla funzionalità dei servizi e delle prestazioni e quindi alla salute del cittadino”. “I feriti del Cardarelli saranno rimpiazzati a fatica: cosa sarebbe successo in un ospedale minore, privato dei suoi operatori, di fronte ad un codice rosso? L’inerzia omissiva di fronte alla violenza – ha concluso amaramente il presidente dei medici partenopei - sta producendo danni gravissimi. Una stagione nera che deve finire”.
Fonte originale
Se la Sanità è in rosso ,gli amministratori ''ammoniti''...vanno a casa !! (era ora ..)
Se i conti della sanità sono in dissesto gli amministratori locali vanno a casa: dal Presidente regionale fino al management delle Asl. Questa una delle novità più importanti del decreto “Premi e sanzioni”, compreso nel pacchetto sul Federalismo fiscale, approvato oggi in Cdm. Sanzioni, fino alla sfiducia, per i ministri che non rispettano i cosi standard. Premi invece per gli enti locali virtuosi e che adottano politiche di contrasto all’evasione fiscale.
“Il provvedimento – si legge nel comunicato del Governo dopo l’approvazione in Cdm - è diretto a rafforzare la responsabilizzazione, la trasparenza e l’effettività del governo delle autonomie territoriali ed introduce fra l’altro la relazione di fine legislatura, o mandato, che costituisce un rendiconto finale dell’attività svolta, vero e proprio strumento pubblico di controllo democratico nei confronti degli amministratori regionali e locali, in vista delle successive elezioni”.“ Sansioni'' Incandidabilità per 10 anni a qualsiasi carica pubblica e rimozione “per responsabilità politica” dall’incarico per i governatori la cui Regione ha i conti sanitari in dissesto..
“Il provvedimento – si legge nel comunicato del Governo dopo l’approvazione in Cdm - è diretto a rafforzare la responsabilizzazione, la trasparenza e l’effettività del governo delle autonomie territoriali ed introduce fra l’altro la relazione di fine legislatura, o mandato, che costituisce un rendiconto finale dell’attività svolta, vero e proprio strumento pubblico di controllo democratico nei confronti degli amministratori regionali e locali, in vista delle successive elezioni”.“ Sansioni'' Incandidabilità per 10 anni a qualsiasi carica pubblica e rimozione “per responsabilità politica” dall’incarico per i governatori la cui Regione ha i conti sanitari in dissesto..
La rimozione dei presidenti potrebbe scattare qualora si verificassero tre fattispecie: qualora il governatore-commissario non avesse redatto o non applicato il Piano di rientro; qualora la verifica annuale del piano non dovesse raggiungere gli obiettivi; qualora per due anni di seguito dovessero essere applicate le maggiorazioni delle addizionali Irpef e Irap a causa dell’insuccesso dell'azione di risanamento''PREMI''Con decreto del ministro dell’Economia da adottarsi entro il 30 novembre 2011, di concerto con il Ministro della salute, previa intesa con la Conferenza Stato-Regioni, sono stabilite forme premiali a valere sulle risorse ordinarie previste dalla vigente legislazione per il finanziamento del Servizio sanitario nazionale, applicabili a decorrere dall'anno 2012, per le regioni che istituiscano una Centrale Regionale per gli Acquisti e l'aggiudicazione di procedure di gara per l'approvvigionamento di beni e servizi per un volume annuo non inferiore ad un importodeterminato con il medesimo decreto e per quelle che introducano misure idonee a garantire, in materia di equilibrio di bilancio. Premi anche per chi attua politiche di controllo sull’evasione fiscale Fonte notizia |
Torino, allarme in ospedale. Infermieri infettati in terapia intensiva
Pericardite, vale a dire un processo infiammatorio che coinvolge la guaina fibrosa che riveste il cuore, chiamata appunto " pericardio ", provocando difficoltà respiratorie, violenti dolori all'altezza del petto, tosse stizzosa.
Una patologia, la pericardite, che nell'ultimo anno e mezzo avrebbe colpito tre infermieri dell'unità di terapia intensiva del reparto di Cardiochirurgia dell'ospedale Molinette di Torino. Sulla vicenda il procuratore Raffaele Guariniello ha già aperto un'inchiesta per lesioni personali colpose. Al momento non vi sarebbero indagati.
Una patologia, la pericardite, che nell'ultimo anno e mezzo avrebbe colpito tre infermieri dell'unità di terapia intensiva del reparto di Cardiochirurgia dell'ospedale Molinette di Torino. Sulla vicenda il procuratore Raffaele Guariniello ha già aperto un'inchiesta per lesioni personali colpose. Al momento non vi sarebbero indagati.
Il caso, finito nel frattempo sotto la lente di ingrandimento della Procura, era stato sollevato nei mesi scorsi dai sindacati, che d'accordo con il personale dell'ospe dale avevano denunciato la situazione che si era venuta a creare in Cardiochirurgia, e precisamente nell'unità di terapia intensiva diretta dal professor Marco Ranieri.Il sospetto di sindacalisti e infermieri era che la patologia fosse stata originata dall'ambiente di lavoro, e in particolare dai filtri dei condizionatori d'aria che presentavano evidenti e preoccupanti segni di usura. |
Tre gli infermieri colpiti da pericardite: il primo nel gennaio 2010, gli altri due nei primi mesi di quest'anno. «Si tratta - si legge nell'esposto presentato in Procura - di inadeguatezze più volte segnalate dagli operatori del reparto, per la cui ristrutturazione è stato chiesto alla Regione Piemonte un finanziamento di sei milioni e mezzo di euro». Finanziamento, in realtà, mai concesso dall'ente
sabato 9 luglio 2011
Sanità, Ferrarese: "occore una deroga al blocco del turnover"
La situazione di emergenza esistente nella sanità pubblica della provincia di Brindisi continua ad essere particolarmente preoccupante a causa di una ormai insostenibile carenza di organici di medici e infermieri che mette a repentaglio l’incolumità dei cittadini.
Lo ribadisce il Presidente della Provincia Massimo Ferrarese il quale ha avuto un approfondito colloquio con il direttore sanitario dell’Asl di Brindisi Emanuele Vinci con il quale è stata esaminata la possibilità di fare ricorso ad una deroga del blocco “turn-over”, in maniera da poter procedere con l’assunzione a tempo determinato di infermieri da destinare ai presidi ospedalieri del Brindisino.
“Prendiamo atto che, a seguito di una nostra precisa sollecitazione – afferma Ferrarese – l’Azienda Sanitaria, facendo ricorso alla mobilità interna, ha in gran parte risolto l’emergenza nel reparto del Pronto soccorso dell’ospedale ‘Camberlingo’ di Francavilla Fontana.
La situazione resta particolarmente critica, invece, nel Pronto Soccorso dell’ospedale ‘Perrino’ di Brindisi e lo diventerà ancora di più a partire dalla prossima settimana per effetto delle ferie estive concesse al personale medico ed infermieristico. Per questo motivo ancora una volta ho chiesto un immediato intervento della Regione Puglia perché si possa risolvere immediatamente questa emergenza.
La deroga alò blocco del turn over può avvenire perché ci sono tutti i presupposti per poterla ottenere”.
Il Presidente Ferrarese, inoltre, incontrerà nei prossimi giorni il direttore generale dell’Asl di Brindisi Paola Ciannamea per affrontare un’altra grave emergenza che si riferisce all’assenza di personale infermieristico a bordo delle autoambulanze del 118 sia a Francavilla Fontana che ad Ostuni.
“L’assenza di personale qualificato – ha aggiunto Ferrarese – soprattutto in presenza di ‘codici rossi’, rischia di risultare letale per il paziente ed è per questo che non c’è davvero un solo istante da perdere per risolvere un problema così grave”. Il Presidente è costantemente in contatto con gli operatori sanitari di tutta la provincia di Brindisi per monitorare l’evolversi della situazione. “Abbiamo già ottenuto dei risultati – conclude Ferrarese – ma non possono bastare perché con la salute della gente non si scherza”.
COMUNICATO STAMPA AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI BRINDISI
Lo ribadisce il Presidente della Provincia Massimo Ferrarese il quale ha avuto un approfondito colloquio con il direttore sanitario dell’Asl di Brindisi Emanuele Vinci con il quale è stata esaminata la possibilità di fare ricorso ad una deroga del blocco “turn-over”, in maniera da poter procedere con l’assunzione a tempo determinato di infermieri da destinare ai presidi ospedalieri del Brindisino.
“Prendiamo atto che, a seguito di una nostra precisa sollecitazione – afferma Ferrarese – l’Azienda Sanitaria, facendo ricorso alla mobilità interna, ha in gran parte risolto l’emergenza nel reparto del Pronto soccorso dell’ospedale ‘Camberlingo’ di Francavilla Fontana.
La situazione resta particolarmente critica, invece, nel Pronto Soccorso dell’ospedale ‘Perrino’ di Brindisi e lo diventerà ancora di più a partire dalla prossima settimana per effetto delle ferie estive concesse al personale medico ed infermieristico. Per questo motivo ancora una volta ho chiesto un immediato intervento della Regione Puglia perché si possa risolvere immediatamente questa emergenza.
La deroga alò blocco del turn over può avvenire perché ci sono tutti i presupposti per poterla ottenere”.
Il Presidente Ferrarese, inoltre, incontrerà nei prossimi giorni il direttore generale dell’Asl di Brindisi Paola Ciannamea per affrontare un’altra grave emergenza che si riferisce all’assenza di personale infermieristico a bordo delle autoambulanze del 118 sia a Francavilla Fontana che ad Ostuni.
“L’assenza di personale qualificato – ha aggiunto Ferrarese – soprattutto in presenza di ‘codici rossi’, rischia di risultare letale per il paziente ed è per questo che non c’è davvero un solo istante da perdere per risolvere un problema così grave”. Il Presidente è costantemente in contatto con gli operatori sanitari di tutta la provincia di Brindisi per monitorare l’evolversi della situazione. “Abbiamo già ottenuto dei risultati – conclude Ferrarese – ma non possono bastare perché con la salute della gente non si scherza”.
COMUNICATO STAMPA AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI BRINDISI
«Così uccidete l’ospedale di Albenga»
Albenga - Cosa sarà dell'ospedale dopo il declassamento del pronto soccorso? I primi a porsi la domanda (e con una certa preoccupazione) sono proprio i medici, gli infermieri e tutti quanti lavorano al Santa Maria di Misericordia. La chiusura del pronto soccorso o la sua trasformazione in un centro di primo intervento potrebbe avere effetti devastanti, o almeno è quello che temono dipendenti.
«Quanti pazienti andranno in medicina quando non ci saranno più il pronto soccorso e l'accettazione»? Domanda un medico, visibilmente seccato.
Medici e infermieri hanno capito subito dove si trova l'inghippo, prima ancora ovviamente dei cittadini e probabilmente di parte del mondo politico. In sostanza, fanno notare gli operatori, declassare il pronto soccorso significa togliere ai vari reparti gran parte dei pazienti, e in qualche caso tutti. L'accettazione, infatti, non è prevista dagli standard per i centri di primo intervento, come non è previsto l'arrivo di ambulanze, né un livello di diagnostica particolarmente raffinato, ma solo la presenza di un ambulatorio per visita con la presenza di un medico e un infermiere. La maggior parte dei pazienti, quindi, andrà direttamente al pronto soccorso (cioè a Pietra o a Savona) e chi arriverà comunque qui sarà ugualmente "dirottato" al Santa Corona dopo un bendaggio, o al massimo una cucitura.
«Naturalmente non lo faranno subito – commentano medici e infermieri -. Inizialmente cambieranno solo l'insegna e lasceranno tutto com'è, poi comincerà ad andare in pensione un infermiere e non lo sostituiranno, bisognerà sostituire qualche strumento diagnostico e non lo faranno, e alla fine ci ritroveremo senza accettazione, con l'apertura solo diurna, e in grado al massimo di mettere due cerotti, e l'ospedale sarà destinato a una morte lenta, oppure ci si faranno solo liposuzioni».
Una prospettiva che non piace a nessuno, e che ha provocato uno scossone anche nel mondo politico, peraltro già in fermento.
«Quanti pazienti andranno in medicina quando non ci saranno più il pronto soccorso e l'accettazione»? Domanda un medico, visibilmente seccato.
Medici e infermieri hanno capito subito dove si trova l'inghippo, prima ancora ovviamente dei cittadini e probabilmente di parte del mondo politico. In sostanza, fanno notare gli operatori, declassare il pronto soccorso significa togliere ai vari reparti gran parte dei pazienti, e in qualche caso tutti. L'accettazione, infatti, non è prevista dagli standard per i centri di primo intervento, come non è previsto l'arrivo di ambulanze, né un livello di diagnostica particolarmente raffinato, ma solo la presenza di un ambulatorio per visita con la presenza di un medico e un infermiere. La maggior parte dei pazienti, quindi, andrà direttamente al pronto soccorso (cioè a Pietra o a Savona) e chi arriverà comunque qui sarà ugualmente "dirottato" al Santa Corona dopo un bendaggio, o al massimo una cucitura.
«Naturalmente non lo faranno subito – commentano medici e infermieri -. Inizialmente cambieranno solo l'insegna e lasceranno tutto com'è, poi comincerà ad andare in pensione un infermiere e non lo sostituiranno, bisognerà sostituire qualche strumento diagnostico e non lo faranno, e alla fine ci ritroveremo senza accettazione, con l'apertura solo diurna, e in grado al massimo di mettere due cerotti, e l'ospedale sarà destinato a una morte lenta, oppure ci si faranno solo liposuzioni».
Una prospettiva che non piace a nessuno, e che ha provocato uno scossone anche nel mondo politico, peraltro già in fermento.
Aggressione ad infermiera da parte di uno squilibrato
E' accaduto a ROMA - Un uomo con problemi mentali, scappato da una comunità terapeutica a Roma nella zona di San Giovanni, ha ferito con un coltello prima un'infermiera e, dopo essere sceso in strada, due passanti in via Carlo Felice e in piazza Santa Croce in Gerusalemme ;per fortuna le condizioni dei passanti non sono gravi .
BLOCCATO DALLA POLIZIA - L'uomo, in evidente stato di agitazione, è stato fermato dagli agenti della polizia di una volante del commissariato Appio.
I feriti, due quali in maniera lieve, sono stati trasportati in codice giallo all'ospedale San Giovanni;
più serie ma non gravi le condizioni dell'infermiera, che sarebbe stata colpita ad una spalla.
lo staff Infermieri IN esprime dissapore per l'accaduto. E' inverosimile lasciarsi scappare un paziente !!
e si unisce con tutti voi in un affettuoso e caloroso abbraccio alla collega
Attenzione alle false infermiere, i primi casi ad Aosta
Forse a suggerire l'idea è stata la visibilità data in tempi recenti a iniziative come l'infermiere di famiglia, o l'assistente di villaggio, che promuovono la prossimità e l'assistenza a domicilio. Sta di fatto che in questi ultimi giorni ad Aosta si sono moltiplicati i casi di truffe ai danni dei cittadini: sedicenti infermiere, con il pretesto di effettuare medicazioni, si sono introdotte nelle abitazioni con l'obiettivo di rubare. Per essere credibili scelgono appositamente le case abitate da persone che già sono regolarmente assistiti da personale sanitario. La segnalazione proviene dall'Usl, che tramite l'ufficio stampa mette in guardia gli utenti valdostani e si dichiara estranea a qualsiasi iniziativa del genere. Ricordando che tutti i dipendenti dell'Usl sono dotati di un cartellino identificativo, l'unità sanitaria locale rivolge un accorato appello a tutti i cittadini, invitandoli a segnalare alle forse dell'ordine la presenza di false infermiere.
fonte:proterin
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