lunedì 23 maggio 2011

Emergenza Sanità: meno medici, infermieri e posti letto

MENO 1,5 MILIARDI DI EURO. Passando in rassegna le manovre economico-finanziarie approvate tra il 2010 e il 2011, gli economisti Stefano Cecconi e Stefano Daneri in un documento redatto per la Cgil hanno scoperto che verranno a mancare almeno 1,5 miliardi di euro. E’ il risultato che si ottiene sommando i 418 milioni risparmiati con misure sul personale, i circa 600 derivanti da una riduzione del prezzo rimborsato dal Ssn sul costo dei farmaci e i 485 stanziati nel 2010 e non ancora erogati per coprire il costo di un ticket di 10 euro sulle visite specialistiche. Ma non finisce qui. E’ stato estinto il Fondo per la non autosufficienza che ammontava lo scorso anno a 400 milioni: tutti soldi destinati all’assistenza ad anziani, quindi a persone con problemi sanitari, che peserà totalmente sulle famiglie. Taglio drastico (126 milioni) anche per il Fondo nazionale per le politiche sociali attraverso cui vengono finanziati molti servizi alle persone in difficoltà, per esempio i disabili.
PIU’ TICKET PER TUTTI. Le Regioni finiranno col battere cassa dai cittadini. Sta già avvenendo in Campania e Puglia – sottoposte ai Piani di rientro per sanare il deficit prodotto negli anni passati – che a fine 2010 hanno introdotto un ticket fisso su ogni ricetta: di 2 euro per la prima, di 1 per la seconda. In Campania, poi, è stato disposto un raddoppio del ticket per gli accessi impropri al pronto soccorso: a chi sarà assegnato il codice bianco toccherà sborsare 50 euro. Il doppio di quanto avviene nella gran parte delle altre regioni. E’ stato inoltre disposto un aumento di 10 euro sulle visite ambulatoriali.
MEDICI E INFERMIERI. Le ristrettezze della sanità producono anche una riduzione nella qualità dell’offerta. Già oggi mancano all’appello almeno 100 mila infermieri per raggiungere la media Ocse di 9 per mille abitanti. E nei prossimi anni la situazione potrebbe diventare drammatica: più del 10 per cento degli infermieri, così come dei medici, andrà in pensione. E nelle regioni con i piani di rientro (se si esclude la Basilicata, tutte le Regioni dal Lazio in giù) l’assunzione di nuovo personale è vietata o limitata per legge al 10 per cento di quello in uscita: solo un infermiere su dieci sarà sostituito.
E lo stesso accadrà per i medici: ne ha preso atto anche il ministero della Salute: da qui al 2018 spariranno 22 mila medici sui 240 mila oggi attivi, insomma quasi il 10 per cento. Ma già da oggi le carenze di personale medico incombono perché il blocco riguarda anche i precari, 33 mila professionisti nel 2009: tra gli altri 6.500 medici, 11 mila infermieri, 1.194 riabilitatori. La metà di essi, in assenza di compensazioni, uscirà in virtù di una norma della manovra approvata la scorsa estate che impone una riduzione dei costi per il personale non di ruolo del 50 per cento rispetto al 2009.
Il risultato, visto che i malati continuano ad ammalarsi, è che, come stima la Ragioneria dello Stato, negli ultimi tre anni la spesa per gli straordinari è schizzata alle stelle: 499,8 milioni solo nel 2009. Oltre all’incongruo economico, i tecnici annotano che straordinari e ferie non godute (lamentate dai sindacati) generano medici stanchi. Coi rischi che ne conseguono per la salute dei cittadini.
POSTI LETTO CANCELLATI. Tra il 2005 e il 2008 (ultimo dato disponibile) il numero di posti letto si è già ridotto di 12 mila unità passando da 4,6 per mille abitanti a 4,3. Ma il numero è destinato a ridursi ulteriormente per raggiungere l’obiettivo fissato dal Patto per la salute di 4 posti letto per mille abitanti. Un tasso (quello del 4 per mille) che corrisponde a meno della metà dell’offerta ospedaliera assicurata oggi dalla Germania (8,2) e abbondantemente più basso anche di quello francese (6,9).
Ciò che appare come un intervento di lifting sul territorio nazionale, tuttavia, rischia di essere un intervento di chirurgia demolitiva nelle regioni del Centro-Sud (in quanto sottoposte a Piani di rientro) che entro la fine del prossimo anno vedranno sparire più di 11 mila posti letto.
Ci tagliano la salute Se volete leggere tutto l’articolo inchiesta di Paolo Biondani e Daniela Minerva. Fonte L’Espresso


Nessun commento:

Posta un commento