Il San Raffaele chiude, sit-in alla Regione
«Polverini, fatti e non parole»
Protesta di dipendenti e pazienti contro la chiusura delle cliniche del gruppo. Incontro tra i vertici e la governatrice: venerdì tavolo tecnico
ROMA - Personale, associazioni e pazienti. Tutti sotto alla Regione. Per salvare oltre 3mila posti di lavoro e più di duemila posti letto. Così il San Raffaele si è presentato giovedì mattina sotto il palazzo di viale Cristoforo Colombo. «Diritto alla salute e al lavoro», «Sanità privata, dignità negata», «Fatti e non parole». Sono alcune delle scritte esposte proprio davanti ai cancelli della Regione.LICENZIAMENTI E DIMISSIONI - «La Tosinvest San Raffaele Spa, gruppo della famiglia Angelucci attivo nel campo della riabilitazione, ha annunciato l'avvio delle procedure di cessazione delle attività sanitarie del gruppo operanti nella Regione Lazio. Decisione che si traduce con il licenziamento collettivo di 3.171 dipendenti e le dimissioni anticipate di 2.283 pazienti che dal 15 aprile dovranno essere ricollocati in altri presidi ospedalieri», spiega in una nota il Comitato per la difesa del San Raffaele.
INCONTRO CON LA POLVERINI - Nel corso della mattinata si è poi svolto un incontro tra sindacati e amministrazione che ha aperto ufficialmente il tavolo con cui risolvere la vertenza. «Al termine del confronto - comunica una nota della Regione Lazio - è stata raggiunta una intesa su un percorso di lavoro, condiviso nei suoi punti salienti, lungo il quale procedere per arrivare a una possibile e auspicabile soluzione delle diverse problematiche riferite al Gruppo, a cominciare dalla tutela dei pazienti e dei lavoratori. Già venerdì pomeriggio si apriranno tavoli tecnici per entrare nel merito dei singoli temi oggetto del confronto».
IL SAN RAFFAELE: INCONTRO POSITIVO - In una nota anche i rappresentanti del San Raffaele fanno sapere che durante l'incontro «da parte della Regione Lazio, è stato manifestato l’apprezzamento per le attività assistenziali e di ricerca svolte dalle Strutture del San Raffaele, ritenute una risorsa indispensabile nel panorama della sanità regionale. L’incontro è stato caratterizzato da reciproco rispetto e da uno spirito costruttivo teso, da ambo le parti, a risolvere concretamente tutte le questioni sollevate dal Gruppo San Raffaele e che lo hanno costretto ad avviare le procedure di chiusura dell’attività e di licenziamento di tutto il personale».
«SOLUZIONE DEFINITIVA» - Ma il rischio chiusura resta: «Pur in presenza di possibilità di soluzione, come emerse dall’incontro istituzionale di stamattina, l’Azienda non può ancora revocare, (le procedure di chiusura, ndr) fino a quando non si arriverà alla soluzione definitiva e concreta di tutti le problematiche sollevate. A tale scopo, le parti hanno condiviso la necessità urgente ed indifferibile di arrivare a determinazioni regionali rapide e definitive entro il termine del 15 aprile e, conseguentemente, hanno stabilito di rivedersi venerdì alle ore 15.00, in un incontro anche a livello tecnico operativo, per proseguire il percorso oggi avviato, con un puntuale crono-programma che affronti tutte le questioni aperte».
STIPENDI ARRETRATI - Intanto, fa sapere sempre il San Raffaele, «l’Azienda, avendo ricevuto una, seppur, minima parte di alcuni dei pagamenti dovuti, pur permanendo una gravissima tensione finanziaria, ha deciso di destinare tutte queste risorse al pagamento degli stipendi dei lavoratori, che si era vista costretta a sospendere.

Fonte: corriere.it
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