In relazione all’articolo pubblicato ieri, mercoledì 3 agosto, a firma di Giulio Ambrosetti, dal titolo “Pastette sanitarie al Civico di Palermo tra concorsi e colloqui”, si rendono necessarie alcune precisazioni nel rispetto della verità, ma anche dell’onorabilità dell’Azienda Ospedaliera Civico, della mia persona e degli altri colleghi citati.
Nell’articolo si presenta come un’anomalia l’indizione di bandi di concorso per titoli e colloquio; così non è nei fatti, visto che, bandi di concorso per titoli e colloquio per dirigente amministrativo o assistente amministrativo, per esempio, sono stati banditi in Veneto, dall’Ospedale S. Camillo di Alberoni- Venezia, in Lombardia, dall’Asl di Milano, dall’Azienda Forestale della Regione Calabria, ma anche in Sicilia.
L’elenco potrebbe proseguire continuando una banale ricerca che, forse, al nostro posto, avrebbe potuto fare l’autore dell’articolo.
Si afferma, inoltre, che il Civico “non può fare a meno di 10-12 nuovi dirigenti amministrativi e tecnici”: il dato citato non trova riscontro sul piano fattuale, un bando, infatti, prevede 3 figure – un ingegnere, un architetto e un avvocato – un altro bando prevede, invece, l’immissione in servizio di 4 dirigenti amministrativi, per un totale, dunque di 7 figure professionali.
Nell’articolo ci si chiede se il Civico abbia bisogno di questi nuovi dirigenti, la risposta è sì, e anche in questo caso “parlano” i fatti: la dotazione organica approvata dall’Azienda Ospedaliera Civico e dall’Assessorato regionale alla Salute, prevede 4 posti di dirigente avvocato, in atto l’Azienda Civico ne ha 2, di cui 1 in distacco sindacale da 10 anni. Prevede, inoltre, 2 posti di architetto, attualmente 1 solo è in servizio effettivo, 4 posti di ingegnere, e in servizio ce ne sono 2, 14 posti di dirigente amministrativo, e ce ne sono 9 in servizio effettivo.
Non è assolutamente vero che la nomina del Commissario straordinario sia di durata bimestrale, il decreto di nomina non prevede un termine di durata. Non corrisponde al vero che i poteri del Commissario Straordinario siano legati al carattere dell’urgenza, l’emanazione dei bandi in questione è legata all’esigenza comune a tutte le aziende pubbliche e private di garantire la continuità, la funzionalità aziendale, e un adeguato livello di erogazione dei servizi.
In ogni caso, possiamo con serenità affermare che c’è l’esigenza di emanare tali bandi, se solo si fa riferimento alle figure professionali richieste, figure che, non sono certo di secondo piano nella gestione di un’Azienda ma che, inoltre, contribuiscono all’organizzazione e al buon funzionamento della macchina sanitaria. Appare del tutto evidente che in un’Azienda Ospedaliera non servano solo i medici. Quanto alla durata dei contratti prevista nei bandi, in primo luogo il DPR 483 del 97, diversamente da quanto riportato nell’articolo, non prevede una durata minima biennale; in secondo luogo, il decreto legislativo 368 del 2001, che regola i contratti a tempo determinato, non contempla un termine di durata minima, ma lascia libera la determinazione dei tempi all’Amministrazione.
Quanto sopra, sul piano esclusivamente tecnico, non ritenendo degne di alcun commento le restanti affermazioni e illazioni contenute nell’articolo, tanto gratuite quanto infondate, affermazioni e illazioni che l’Azienda Ospedaliera Civico archivia per il rispetto che ha nei confronti della stampa.
Il commissario Straordinario dell’Azienda Ospedaliera Civico
Carmelo Pullara
Fonte Blogsicilia

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