sabato 31 maggio 2014

L’Oms: «Medici e infermieri, lavatevi le mani!»

Ogni anno centinaia di milioni di pazienti nel mondo, 7 ogni cento nei Paesi industrializzati e 10 su 100 in quelli in via di sviluppo, hanno delle infezioni correlate ai luoghi in cui sono stati curati e al personale sanitario che vi opera, molte delle quali causate da germi resistenti ai comuni antibiotici. A lanciare l’allarme è l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), secondo la quale in molti casi basterebbe un semplice gesto come quello del lavaggio accurato delle mani da parte di medici e infermieri per evitarle. In occasione della giornata mondiale dell’igiene delle mani in programma per oggi l’Oms ha identificato i cinque momenti chiave nei quali gli operatori sanitari dovrebbero curare maggiormente l’igiene, lavando le mani con acqua e sapone o strofinandole con un detergente senz’acqua a base di alcol. Prima di toccare il paziente, prima di svolgere procedure che richiederebbero un ambiente asettico, come ad esempio l’inserimento di un catetere, dopo il contatto con fluidi del corpo, dopo aver toccato il paziente e dopo aver toccato ciò che lo circonda. L’Oms ha lanciato a questo proposito una campagna di sensibilizzazione, denominata «Save lives, clean your hands» (salva vite, lava le mani), alla quale hanno aderito 1.110 strutture ospedaliere in tutto il mondo, che vanno a sommarsi alle 16mila che hanno aderito negli anni precedenti. Fonte: http://www.ilsecoloxix.it

Al via assunzioni per 77 unità di personale di assistenza (Infermieri, Oss, Tecnici)per l’anno 2014

La Direzione Generale ASUR ha approvato e autorizzato il piano assunzioni dell'Area vasta 5 per quanto riguarda il personale di assistenza (infermieri, OSS, tecnici di laboratorio e radiologia, fisioterapisti) per l'anno 2014. Il piano prevede per i prossimi mesi l'inserimento di 39 unità (di cui 9 soltanto a tempo determinato) che si aggiungono alle 38 assunzioni del personale di assistenza (16 a tempo determinato) già attuate dall'inizio dell'anno. Da segnalare che con queste assunzioni viene esaurita la graduatoria concorsuale per infermieri; la Direzione ha avviato la verifica per l'indizione di una procedura concorsuale o in Area Vasta o in accordo con l'Area vasta 4. La Direzione Generale dell'Asur sta vagliando ora la parte relativa alle assunzioni del personale medico e tecnico - amministrativo su cui, ad iter concluso darà comunicazione. Il Direttore di Area Vasta Dott. Massimo Del Moro nell'esprimere la propria soddisfazione per il totale accoglimento del piano presentato, sottolinea come queste figure daranno respiro e continuità alla buone gestione delle UU.OO. Ospedaliere e Territoriali oltrechè altri nuovi 77 posti di lavoro nel settore sanitario. fonte: ilquotidiano.it

Ipasvi: ''Meno infermieri, più rischi in sanità"

La Spezia - Si è svolto ieri un corso accreditato ECM (programma nazionale di educazione continua in medicina del Ministero della Salute) dal provider nazionale Collegio Infermieri Ipasvi della Spezia, che ha ospitato la giornata formativa nei propri locali. L'argomento era molto attuale, perchè sono stati illustrati i risultati di una ricerca internazionale che ha studiato, in nove Paesi europei, come e quanto aumenta il rischio di complicanze per i ricoverati nelle degenze sanitarie, se gli Infermieri in servizio sono pochi e poco aggiornati. Il sunto della ricerca è in questi giorni visibile in tutta la Provincia, attraverso l'impiego di spazi pubblicitari sugli autobus di ATC, noleggiati dal Collegio Ipasvi per informare la cittadinanza del risultato dello studio che è apparso su prestigiose riviste internazionali come "The Lancet" e, in Italia, ripreso da Il Sole 24 Ore, proprio per le ricadute economiche sui bilanci aziendali e delle Regioni. Il messaggio scelto e rilanciato durante il corso è ''Meno infermieri, più rischi in sanità". Relatore principale è stato Carlo Orlandi, infermiere con laurea specialistica in servizio come responsabile del servizio rischio clinico presso l'Istituto San Raffaele di Milano, che ha commentato i dati delle ricerche internazionali che in questi anni si sono dedicate a questo argomento importante; Carlo Orlandi è stato il traduttore per numerose riviste scientifiche italiane di questi articoli internazionali. Il Collegio Ipasvi spezzino, in questi giorni, ha rinnovato la richiesta di completare le procedure di assunzione dei venti Infermieri, concesse in deroga dalla Regione Liguria lo scorso inverno: a seguito di alcune rinunce degli aventi diritto, e per lo scadere della graduatoria di mobilità, sono solo quindici i nuovi assunti che entreranno in servizio fra giugno e luglio. fonte :http://www.cittadellaspezia.com

Roma, Patch Adams farà sorridere i bambini all' ospedale Gemelli di Roma

Un giorno davvero speciale sarà quello di martedì prossimo, 3 giugno, per i bambini ricoverati presso il policlinico universitario Gemelli. A partire dalle 10.30 arriverà, per la prima volta in un ospedale di Roma, il dottor Hunter Doherty, 'Patch Adams', medico e scrittore americano, inventore della cosiddetta clownterapia, reso celebre in tutto il mondo dal film del 1988 interpretato dall'attore Robin Williams. Motivo di questa attesissima visita, nell'unico ospedale italiano del suo breve tour, in particolare l'incontro con i bambini ricoverati nelle unità operative di Oncologia pediatrica e di Neurochirurgia infantile del Gemelli, dirette dai professori Riccardo Riccardi e Massimo Caldarelli. L'evento e' promosso e organizzato dall'associazione Ali di scorta, presieduta da Silvia Riccardi, che presso il policlinico Gemelli offre sostegno psicologico, economico e logistico alle famiglie di bambini e ragazzi affetti da gravi patologie neurologiche di interesse neurochirurgico e onco-ematologiche. La visita di Patch Adams si articolerà in due parti: la prima, dalle 10.30 alle 12.30 nell'aula Brasca del Gemelli dove il celebre medico presenterà e condividerà con il pubblico idee e storie della sua incredibile esperienza di cura; alla conferenza seguirà un dibattito aperto a tutti (in particolare a medici, operatori sanitari, psicologi, ludoterapisti) sullo stretto rapporto che intercorre fra umorismo e salute delle persone, specialmente dei bambini, e l'influenza che un approccio terapeutico olistico, generale e personalizzato può avere anche sulla comunità dei pazienti e sulla società intera. Ma il momento più atteso sarà l'abbraccio di 'Patch Adams' con i bambini e i ragazzi ricoverati accompagnato dai medici e dai volontari di Ali di scorta e di altre associazioni operanti presso i reparti pediatrici del Gemelli, per un incontro personale e indimenticabile con i piccoli degenti fonte:http://www.superabile.it

Troppo PORNO fa male al cervello!

I ricercatori del Max Planck Institute for Human Development di Berlino sembrano infatti aver verificato una correlazione tra l'intenso consumo di materiale pornografico e la diminuzione del volume di alcune aree del cervello. Al momento gli scienziati tedeschi non sono ancora riusciti a stabilire un rapporto di causa-effetto, ossia quale dei due fenomeni inneschi l'altro. Nello studio pubblicato su JAMA Psychyatric, intitolato "Struttura cerebrale e connettività funzionale associata al consumo di pornografia", i ricercatori hanno spiegato di essere partiti dall'ipotesi che l'intenso consumo di materiale hard abbia caratteristiche simili a quelle di altre forme di dipendenza o di comportamenti mirati ad ottenere una gratificazione o a cercare qualcosa di nuovo. La ricerca ha coinvolto 64 soggetti di sesso maschile tra i 21 e i 45 anni: secondo quanto dichiarato, la media del loro consumo di materiale pornografico è di circa 4 ore a settimana. Il comportamento della materia grigia è stato monitorato tramite morfometria basata sui voxel e risognanza magnetica 3T, due metodologie sempre più utilizzate grazie alla loro alta sensibilità. In questo modo è stato possibile verificare come le persone con consumo di pornografia definito intenso siano dotate di una minore quantità di materia grigia rispetto a chi ha un consumo inferiore. La correlazione è stata definita significativa, ma non indica comunque che sia il porno la causa di questa diminuzione. "Sfortunatamente non possiamo rispondere a questa domanda basandoci sui risultati attuali"; ha spiegato Simone Kühn del Max Planck Institute. "Non è chiaro, ad esempio, se guardare porno conduca a cambiamenti cerebrali, o se persone nate con cervelli di un certo tipo guardino più porno". C'è pero chi in campo scientifico sostiene che il consumo di pornografia è "probabilmente non dannoso se fatto con moderazione", come ha spiegato all'Independent il dottor Gregory Tau della Columbia University. fonte: http://it.ibtimes.com

Farmaci oncologici a carico cittadini: "Aumentano i rischi disequità"

CHICAGO - Con i nuovi farmaci oncologici previsti nella classe Cnn, ovvero a carico del cittadino poiché senza rimborsabilità, il "rischio è quello di creare forti discriminazioni tra chi può curarsi e chi no". A sottolinearlo, dal congresso mondiale di oncologia Asco, è il presidente dell'associazione italiana di oncologia medica (Aiom), Stefano Cascinu. La classe di farmaci Cnn - spiega ancora Cascinu - doveva essere provvisoria, ma ora il pericolo è che diventi permanente, creando potenzialmente delle discriminazioni tra i pazienti. Già ora, aggiunge, "si vede come alcune aziende ospedaliere stiano decidendo di acquistare tali farmaci ed altre, invece, vi stiano rinunciando; una situazione che determina di fatto una condizione di disequità tra i malati". Tuttavia, precisa ancora l'esperto, "per ora, in Italia, ancora sta tenendo il sistema universalistico, e nel settoredell'oncologia non si sta verificando un abbandono delle cure come in altri ambiti", dato segnalato anche dall'Istat nell'ultimo rapporto 2014. Ma il rischio rimane, ed in alcuni paesi è già una realtà: "In Gran Bretagna, ad esempio - afferma il presidente Aiom - proprio la limitazione imposta per motivi economici all'accesso a farmaci e diagnosi già sta facendo registrare, per l'oncologia, un nuovo tasso di aumento della mortalità". TagsTag farmaci oncologici, disequita, farmaci Cnn fonte: repubblica.it

Concorso per 4000 infermieri ma il 118 senza personale

Come mai a Novara, terra d’origine del più recente Presidente della Regione Piemonte, il leghista Roberto Cota, è stato indetto un concorso per 4000 infermieri? Riusciranno ad avere un impiego? Se lo chiedono i sindacalisti sanitari di Nursing Up. Riportiamo di seguito le loro parole: “La Centrale operativa del 118 è allo sbando più completo. Tra maternità e malattie praticamente non è più possibile coprire i turni con la normale alternanza di personale e così i singoli sono costretti ad allucinanti servizi di tantissime ore consecutive. Tutto ciò perché con il blocco del turn over e delle assunzioni non c’è personale sufficiente per garantire una corretta distribuzione dei carichi di lavoro che preveda anche che qualche professionista, per maternità o perché sta male, possa saltare delle giornate. Andando avanti così non sono da escludere, nelle prossime settimane, seri problemi del servizio”. La denuncia di Claudio Delli Carri e da Roberto Amerio, segretario e dirigente del Nursing Up, il sindacato degli infermieri e delle professioni sanitarie, arriva poco prima delle elezioni per sottolineare la situazione di totale caos che regna nella centrale operativa del 118. Una situazione che per il sindacato è ancora più incomprensibile e assurda se si pensa, come dicevamo, alla lista di 4000 infermieri che hanno fatto il concorso a Novara e sono senza impiego. “Con le decisioni assurde della Regione – aggiungono Delli Carri e Amerio -, che ha impostato le sue scelte di riorganizzazione del sistema solo sulla mobilità, senza prevedere nuove assunzioni che invece sono vitali in questo momento, il rischio concreto, reale, è che il 118 subisca clamorosi disservizi. Da una lato abbiamo 4000 mila infermieri che hanno fatto il concorso a Novara e dall’altro altra abbiamo un servizio vitale che rischia seri problemi di funzionamento per mancanza di personale. Una follia. Aspettiamo forse che qualcuno che ha necessità urgente possa telefonare al 118 e ricevere il servizio necessario con tempi più lunghi di quelli che sarebbero opportuni, con tutte le conseguenze del caso? Non capiamo assolutamente che cosa si aspetti ad agire prima che ad andarci di mezzo siano la salute e il servizio reso ai cittadini
fonte:http://www.grandain.com/

Con la dieta iperproteica si supera la prova costume in un mese, ma attenti

La prova costume è ormai vicina ma c’è ancora il tempo sufficiente per superarla. Infatti, secondo gli esperti della Società italiana di medicina estetica, in 15-30 giorni è possibile ridurre l’accumulo di grasso su cosce, fianchi e pancia con una dieta sbilanciata sulle proteine. Una dieta proteica protratta solo per tre settimane, e comunque sotto controllo medico, dovrebbe consentire la perdita del 10% del peso corporeo. Sconsigliate le classiche diete, quelle monopasto e in ogni caso i regimi restrittivi troppo lunghi che vengono poi abbandonati. Al massimo, trascorso un mese, il suggerimento degli specialisti è quello di reintrodurre tutti gli alimenti. Queste sono in sintesi le indicazioni che arrivano dagli esperti di medicina estetica riunitisi a congresso. In ogni caso gli specialisti richiamano l’attenzione sul fatto che l’eventuale dieta debba essere “prescritta e seguita da un medico e che non superi il mese di trattamento perché l'eccesso di proteine dà problemi epatici e renali". Il regime alimentare in questione, nominato ‘liposuzione alimentare’, è un menù a base di proteine ed è indicato per quelle persone che presentano adipe in eccesso sul punto vita e le cosce. L’indicazione nasce da uno studio eseguito presso l'ospedale Umberto I Corato di Bari che ha coinvolto 100 uomini e donne, con età tra i 29 e i 65 anni, tutti con accumulo di adipe all’addome e ai fianchi. I risultati illustrati nel corso del congresso riferiscono di una diminuzione del peso corporeo del 10% e della riduzione di massa grassa, ottenuta in tre settimane con un regime alimentare iperproteico a base di pesce o carne, accompagnati da verdure con un basso indice glicemico. Il menù suggerito è composto da alimenti come bistecche e insalata, a pranzo e cena. Vanno bene anche pesce lesso o cotto al forno con verdure come melanzane, zucchine, spinaci e peperoni. Per la colazione sono previsti alimenti come il caffè, ma senza zucchero, yogurt greco, latte di soia. In alternativa, per chi ama il salato, si può scegliere tra uova e beacon o un toast con bresaola e pane proteinato. Alimenti come la pizza e i condimenti esagerati sono banditi. “Dopo 30 giorni – raccomandano gli esperti -è bene reintrodurre tutti gli alimenti, come frutta, pane e pasta alla base della dieta mediterranea". Le diete iperproteiche Gli specialisti sottolineano l’importanza di non prolungare un regime alimentare fortemente sbilanciato sulle proteine. Infatti l’eccesso proteico può mettere a rischio la funzionalità renale ed epatica se la dieta si protrae per lungo tempo. Questo tipo di diete sono sconsigliate per chi già soffre di patologie renali o epatiche, tuttavia non bisogna sottovalutare che ogni individuo, inconsapevolmente, può avere una predisposizione a patologie a carico di questi organi. L’eccesso di proteine, quindi, può portare alla luce fattori di rischio rimasti celati e sotto controllo grazie ad un’alimentazione equilibrata. Un adulto italiano, in media, consuma 1.2 grammi giornalieri di proteine per chilo (riferito al peso corporeo), mentre l’apporto proteico consigliato da molti esperti si attesta ad un solo grammo. I regimi alimentari iperproteici, come ad esempio la dieta Dukan, arrivano a proporre fino a 2,5 grammi di proteine per chilogrammo. Se poi all’eccesso proteico si aggiunge l’eliminazione dei carboidrati, l’organismo umano può andare in chetosi (o acidosi), una condizione in cui la mancanza di zuccheri nel sangue viene compensata con un aumento di corpi chetonici (come l’acetone). Quest’ultimi passando nelle urine possono danneggiare i reni, causare disidratazione, crampi, stanchezza muscolare e aritmie cardiache. Insomma, l’importante è che la dieta ‘liposuzione alimentare’ sia concordata con un medico e che, come sostenuto dagli specialisti della Società italiana di medicina estetica, non si protragga nel tempo. Vorremmo fare un’ultima considerazione. Forse è il caso di lasciare da parte le diete per la ‘prova costume’ e prestare attenzione durante tutto l’anno alla nostra alimentazione. L’eccesso di peso corporeo non è solo un problema estetico, ma soprattutto di salute