martedì 4 ottobre 2011

La penuria di infermieri al Maggiore di Modica

Modica - “Nel reparto di chirurgia dell’ospedale Maggiore di Modica, su un totale di dodici unità, solo cinque sono in servizio. E’ solo uno dei tenti esempi negativi che, purtroppo, sono costretto a segnalare”. Così denuncia l’on. Orazio Ragusa che, oggi presenterà all’assessore Russo, una serie di rivendicazioni a favore della sanità iblea.
Pochi gli infermieri nei reparti, turni massacranti, carenza di medicinali, di flebo, garze e cotone e un personale ausiliario ridotto ai minimi termini.
Questo è il risultato di tagli indiscriminati che hanno colpito la sanità iblea.
L’on Orazio Ragusa chiederà all’assessore alla sanità Russo conto e ragione dei tagli operati in provincia di Ragusa.
Questo avverrà in occasione dell’incontro chiesto dallo stesso assessore Russo con il gruppo UDC all’ARS che si terrà oggipomeriggio, prima della votazione in aula sulla possibile sfiducia.
“Mi aspetto che Russo possa spiegare i motivi per cui la sanità iblea, definita da molti virtuosa, debba sopportare pesantissimi tagli, mentre continuano sprechi nella sanità che opera nel versante occidentale della Sicilia”.
L’assessore dovrà spiegare perché si continua a depotenziare gli ospedali di Scicli e Comiso, costringendo gli altri ospedali iblei a far fronte a bisogni sempre crescenti, causati proprio dal depotenziamento dei piccoli ospedali”.
“Chiederò, fra l’altro, all’assessore Russo:
1) La sostituzione degli infermieri pensionati;
2) Un incremento del personale medico e infermieristico;
3) L’assunzione di 20 ausiliari tra Scicli e Modica;
4) La copertura dei posti di pneumologia nei distretti di Modica e Vittoria;
5) La revisione della dotazione organica, relativamente all’area medica, a Modica (per garantire la Guardia interdivisionale).
6) Il mantenimento e potenziamento degli ospedali di Scicli e Comiso;
7) Un cardiologo a tempo pieno a Scicli;
8) Il funzionamento del laboratorio analisi e della radiologia, a Scicli e Comiso per 12 ore, con adeguamento organici e mantenimento del primariato fino a ricollocazione;
9) L’attivazione della lungodegenza a Scicli con almeno 3 medici e 10 infermieri;
10) L’attivazione della riabilitazione (3 medici, 10 infermieri, 8 oss, 6 fisioterapisti);
11) L’accelerazione dell’intesa con l’Oasi di Troina;
12) La scorporazione dal bilancio aziendale di 4,5 milioni di euro per i precari e relativo carico sul bilancio della Regione.
“Sono solo alcune delle rivendicazioni che in quella sede esporrò all’assessore. Sono dopo aver ascoltato le sue risposte deciderò come votare”.




Salerno. Gli infermieri di Chirurgia generale protestano

Al Direttore Sanitario A.O.U. “S.G. di Dio e Ruggi d’Aragona”
Al Direttore Dipartimento Chirurgia Generale e Centro Trapianti
Al Direttore U.O. di Chirurgia Generale
All’Ufficio SAIOT
Alla Coordinatrice U.O. di Chirurgia Generale Alle OO.SS. Territoriali

Oggetto: esposto con diffida concernenti le criticità relative alla turnistica ed all’attività assistenziale della U.O. di Chirurgia Generale.

I sottoscritti Infermieri della U.O. indicata in oggetto premettono che da circa due anni hanno affrontato disagi lavorativi non più tollerabili che hanno pregiudicato l’equilibrio psico-fisico di ciascuno operatore, indispensabile per garantire un’attività professionale di qualità e priva di esposizione a qualsiasi rischio sia per i sottoscritti operatori sia per i pazienti ricoverati.
La grave situazione della nostra U.O. è nota a tutti i livelli dirigenziali, tant’è che lo stesso Direttore Dipartimentale ha più volte segnalato alla Direzione Strategica le gravi inadempienze e richiesto interventi nel merito.
Le criticità maggiori derivano principalmente da:
1. Forti carenze di personale infermieristico e socio-assistenziale (i turni effettivi risultano di solo due unità).
2. Pessima organizzazione del personale esistente con privilegi solo per alcuni inaccettabili e continue vessazioni della coordinatrice che mortificano la dignità professionale e umana di ognuno di noi.
3. Cattiva organizzazione dei posti letto con ricoveri impropri e continui spostamenti illegali che dequalificano le attività assistenziali della Chirurgia Generale e procurano gravi danni ai degenti (gli esempi che potremmo citare sono numerosi).
4. Le poche risorse economiche a disposizione (straordinario, progetti vari ecc … ) sono appannaggio sempre e solo di pochi (garantiti dalla coordinatrice) e non a disposizione di tutti.
5. Lotte fratricide tra la dirigenza medica che hanno avvelenato l’ambiente lavorativo al punto che lo stesso responsabile lo ha defInito “un clima da bande”.
6. Ai già insostenibili carichi di lavoro della Chirurgia Generale vanno aggiunti quelli che derivano dagli appoggi della “Breast Unit”, della “Chirurgia Toracica” e del “Day Surgery”.
7. In queste gravi condizioni di lavoro vengono sistematicamente violate anche le norme di sicurezza sia dei pazienti ricoverati sia degli operatori.
8. Si lamenta infme l’assenza di idonee linee guida, prcedure e protocolli, che disciplinino le attività assistenziali sia dell’D.O. di Chirurgia Generale sia della D.O. Centro Trapianti.
L’ultima ed ennesima vessazione che si sta compiendo a carico del personale infermieristico della Chirurgia Generale è la modifica ai turni che è stata apportata per il mese di ottobre che ha previsto lo scompaginamento, senza alcun criterio oggettivo, dei turni che finora hanno garantito con spirito di servizio e dedizione al lavoro una elevata qualità delle attività infermieristiche nonostante tutte le criticità finora elencate.
Ebbene, non siamo più disposti ad accettare altro!! !
Si chiede, pertanto, il ritiro immediato della nuova turnazione e contemporaneamente l’adozione di interventi utili e finalizzati a rimuovere le criticità esposte.
Siamo determinati, in caso di mancato accoglimento della presente istanza, anche a presentare apposito esposto alle autorità competenti per la rimozione degli abusi subiti e delle violazioni sopra descritte a salvaguardia e tutela della loro sicurezza e della propria integrità psico-fisica in uno con quella dei pazienti ricoverati.
Nelle more si declina ogni responsabilità penale e civile per eventuali disservizi e/o eventi che implicheranno eventuali denunce alle Autorità Competenti da parte degli utenti e/o dei familiari. – seguono firme.


Protesta del personale non medico del Maggiore - ParmaToday


Protesta del personale non medico del Maggiore - ParmaToday
Ospedale, protesta del personale non medico: "Basta con turni inumani"

Protesta del personale non medico del Maggiore - ParmaToday
La testimonianza di un infermiere aderente al sindacato Usi-Sanità sezione Parma: "Carenza di dipendenti, turni di riposo saltati per coprirne altri, tempi lunghi per il passaggio di fascia"


"Noi infermieri assieme a tutto il personale, facciamo il massimo per i pazienti. Sempre. Ma non si può tollerare oltre la carenza del numero dei lavoratori. Quanto fatto è a discapito del personale, che subisce più ore di lavoro, con turni inumani, saltando quello di riposo per coprire altri turni. Addirittura a volte, alcuni infermieri vengono prestati ad altri reparti, soprattutto d'estate, quando il problema cresce per la chiusura dei posti letto". Queste le parole di Fabio, infermiere e membro dell'Usi-sanità sezione Parma, sindacato che lotta contro l'emergenza della carenza di personale sanitario non medico dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma. Una carenza di personale, secondo quanto affermato da un esponente del sindacato, che si aggirerebbe attorno al centinaio di persone, tra infermieri, OSS, ausiliari.
Problema acuito con l'aumento esponenziale del carico di lavoro, amplificato nelle Terapie Intensive, Rianimazione, Comparti Operatori. Problema non secondario l'aspetto contrattuale del personale: "I contratti a tempo determinato andranno a scadere - afferma -, le graduatorie paiono essere bloccate. In molti hanno un contratto a tempo determinato. Coi ritardi del rinnovo del contratto che la nuova Finanziaria ha portato al 2014 noi subiamo le conseguenze. Dal 2000 a oggi, come potere d'acquisto abbiamo perso in media uno stipendio all'anno e, al 2014 sarà una perdita che arriverà a essere di uno stipendio e mezzo all'anno. In più, i passaggi di fascia sono molto lunghi. Ho dovuto aspettare ben 6 anni per un passaggio di fascia, il doppio del tempo previsto. Ci sono anche piccole cose, che però non ci vengono riconosciute, come il quarto d'ora di consegna, anche se da contratto è previsto. Si nota una politica al risparmio, che tocca non solo il personale, ma i farmaci, i presidi come, ad esempio, i guanti, magari acquistando partite che costano meno ma che si rompono prima. Questa situazione non riguarda reparti come rianimazione o gli altri altamente specifici, dove i presidi sono al top. Ma, se si va vedere nei reparti di lungo degenza o di ortopedia, la situazione è ben diversa, nonostante si cerchi sempre di garantire tutto al paziente".
Protesta del personale non medico del Maggiore - ParmaToday
In attesa di risposte da parte dell'Amministrazione Aziendale, il sindacato chiede un ampliamento dell'organico infermieristico, OSS ed ausiliario sulla base delle graduatorie in essere, di indire bandi di concorso per assunzioni di personale a tempo indeterminato e di ridurre a tre anni il passaggio di fascia, riconoscendo anche il quarto d'ora di consegna, come previsto da contratto. "L'unica via possibile - afferma un esponente del sindacato - è aumentare il numero del personale, ma sino ad allora, chiediamo che, per lo meno, gli straordinari non ci vengano tassati. C'è una paura di esporsi da parte di molti dipendenti - ammette -. Chi, di questi tempi, potrebbe sputare sul piatto dove ha mangiato? Ma si tratta di lottare per i propri diritti".

 


FONTE: http://www.parmatoday.it